Alla Asl di Teramo esplode il "caso Calvisi"

TERAMO – A distanza di poco più di due anni, la convenzione tra Asl di Teramo e Università dell’Aquila torna ad essere un cespuglio spinoso per il vertice aziendale. E’ di queste ore l’esplosione del "caso Calvisi", dal cognome di Vittorio, luminare dell’ortopedia che, arrivato a Sant’Omero per elevarne il livello di qualità diagnostica e interventistica, rischia di diventare un contenzioso di difficile soluzione, aprendo la strada a una revisione complessiva del rapporto tra Asl e Facoltà di medicina aquilana. Il professore ortopedico ha comunicato all’azienda sanitaria di aver sospeso la programmazione degli interventi e tra pochi giorni non opererà più: intende però mantenere la direzione dell’Unità operativa complessa di Sant’Omero e Giulianova. Una situazione non certo ideale e conveniente per la Asl, sia sotto il profilo formale che sostanziale: oltre alla penalizzazione della qualità del servizio, sorgono oggettivi problemi di attività e organizzazione. Da qui l’investitura, per la soluzione del caso, della Commissione paritetica, composta da rappesentanti di entrambe le parti, azienda sanitaria e università. Sembra che, in linea di massima, questo organismo condivida la posizione di contrarietà della Asl e che entro i prossimi sei mesi si possa andare verso una rivisitazione di tutte le posizioni all’interno della convenzione che, lo ricordiamo, prevede per i docenti-medici impegnati nei quattro presidi ospedalieri di Teramo, Sant’Omero, Atri e Giulianova (10 in totale) un "rimborso" Asl di poche centinaia di euro e stipendio pagato dall’Università. Per Calvisi che vorrebbe restare a metà, un addio sicuro: il responsabile dell’Unità operativa di Odontoiatria dell’ospedale di Atri, Mario Giannone (anche questa a gestione unversitaria), ha comunicato la sua volontà di dimettersi dall’incarico.